
29-07-2025
Neonati e reflusso: tutto quello che una mamma deve sapere
Il reflusso nei neonati è comune nei primi mesi. Scopri cause, sintomi e consigli pratici per affrontarlo con serenità e supportare il tuo bimbo.
Indice:
Iniziamo con il dire che il reflusso nei neonati è una condizione molto comune, che si verifica spesso nei primi mesi di vita del bambino. Non è altro che il ritorno del latte dallo stomaco all’esofago e, nella maggior parte dei casi, si tratta di un disturbo fisiologico destinato a risolversi spontaneamente.
Il reflusso nei bambini è diverso da quello degli adulti: è legato a un sistema digestivo ancora immaturo e raramente indica una condizione patologica. È tuttavia importante riconoscere i segnali e sapere quando rivolgersi al pediatra.
Cos’è il reflusso nei neonati?
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto dello stomaco risale verso l’esofago. Nei neonati, avviene spesso a causa dell’immaturità del cardias, la valvola che separa stomaco ed esofago.
Succede più frequentemente nei primi 6 mesi di vita, spesso visibile sotto forma di piccoli rigurgiti subito dopo la poppata o nel momento del ruttino.
Può essere accompagnato da pianti, irritabilità o difficoltà nel sonno, ma nella maggior parte dei casi è fisiologico e tende a regredire man mano che il sistema digestivo matura, risolvendosi naturalmente entro i 12-18 mesi di vita.
Cause del reflusso nei neonati
Le principali cause includono:
- Sistema digestivo immaturo: il muscolo che regola il passaggio tra stomaco ed esofago può essere ancora debole o rilassarsi al momento sbagliato.
- Posizione sdraiata dopo la poppata: coricare subito il neonato può facilitare la risalita del latte.
- Poppate troppo abbondanti: un eccesso di latte può aumentare la pressione nello stomaco.
- Fumo passivo e caffeina contenuti nel latte materno: possono interferire con il corretto funzionamento dello sfintere esofageo inferiore.
- Allergie o intolleranze: in alcuni casi, come un’allergia alle proteine del latte vaccino assunto dalla mamma e quindi trasmesso durante le poppate, può contribuire al reflusso.
- Altri fattori meno comuni: svuotamento gastrico lento, anomalie anatomiche o disturbi metabolici. Questi sono casi rari quindi da valutare con attenzione e con il pediatra se presenti.
Come capire se il tuo neonato ha il reflusso?
Per riconoscere i sintomi del reflusso nei neonati è necessario prestare attenzione ai segnali più comuni, che includono:
- rigurgiti frequenti dopo la poppata
- vomito occasionale
- irritabilità o pianto dopo i pasti
- difficoltà ad alimentarsi o a dormire sdraiati
- tosse lieve, singhiozzo, inarcamento della schiena
È importante contattare il pediatra se si notano:
- crescita rallentata o calo ponderale
- vomito con sangue o bile
- segni di sofferenza durante la poppata
- episodi di apnea o difficoltà respiratorie
Come aiutare tuo figlio in caso di reflusso?
Ecco alcuni semplici accorgimenti quotidiani che possono aiutare a ridurre il reflusso e dare sollievo al tuo bambino.
1. Tieni il neonato in verticale dopo la poppata: appoggialo sul petto per 15-20 minuti, coccolandolo con dolcezza.
2. Offri poppate più frequenti e meno abbondanti: quantità minori sono più facili da digerire.
3. Fai il ruttino, anche più volte: liberare l’aria dallo stomaco può ridurre i rigurgiti.
4. Evitare indumenti troppo stretti: una leggera pressione sull’addome può peggiorare i sintomi.
5. Chiedi al pediatra se è utile alzare leggermente la testata del lettino: ma ricorda che ogni modifica nella postura va valutata con uno specialista.
Reflusso e allattamento: attenzione a questi dettagli
Se stai allattando e noti episodi frequenti di reflusso, prova a:
- Cambiare posizione durante l’allattamento
- Verificare che l’attacco al seno sia corretto, per evitare che il bimbo ingerisca aria
Conclusioni
Il reflusso è una fase frequente nella crescita di molti neonati. Non sempre si può eliminare, ma con piccoli gesti e un po’ di pazienza, si può gestire con tranquillità.
Infine, datti tempo: ogni mamma impara a conoscere il proprio bambino, e ogni piccolo segnale può diventare una guida preziosa. Affidati al tuo istinto e al tuo pediatra.